FAQ: Domande Frequenti
Inizio studi a Verona 19-20 Ottobre 2024
I DETTAGLI LOGISTICI E I COSTI
SONO INDICATI NELLA SPECIFICA PAGINA DEL PERCORSO SCELTO
Come scegliere una Scuola di Counseling?
Sul mercato della formazione si stanno maggiormente evidenziando le diverse proposte formative di scuole di Counseling a vario indirizzo.
Attualmente stiamo osservando che, per molte persone che ci chiedono informazioni in merito ai nostri prossimi corsi di formazione in Counseling Integrale®, vi è la necessità di avere chiarezza tra i vari indirizzi, in modo da poter scegliere il percorso formativo più idoneo e adatto alle proprie esigenze ed attitudini personali.
Per semplicità possiamo indentificare almeno 4 indirizzi principali:
- il primo è quello ormai ritenuto tradizionale e basato principalmente sull’ascolto empatico secondo i dettami di Carl Rogers che, con le sue teorie, ha decisamente innovato l’approccio di molte professioni di relazione di aiuto;
- il secondo contempla una serie di approcci al counseling principalmente orientati alle varie correnti psicologiche come l’Analisi Transazionale, la Gestalt, la Logoterapia ed altre, emanate da scuole di psicoterapia e solitamente riservate alla specializzazione di psicologi e/o psicoterapeuti;
- vi è poi una corrente di Counseling più recente che ha integrato le conoscenze della Bioenergetica e l’approccio metacorporeo, che tiene in grande considerazione non solo l’aspetto dialogico, ma include nella sessione di counseling anche una pratica energetica e corporea;
- ed infine troviamo la nostra proposta di formazione al Counseling Integrale® ad indirizzo olistico, quella che noi consideriamo la quarta via al counseling, dove, nella relazione con il nostro cliente, oltre che l’aspetto dialogico e bioenergetico, teniamo in grande considerazione il potere trasformativo delle tecniche di Respiro Consapevole Integrale® e le facoltà integrative della Psicosintesi di Roberto Assagioli.
Il Counseling Integrale® si basa su questa metodologia e si ispira alla visione dell’Essere Umano e della società all’interno del Paradigma Olistico in cui tutto è considerato organicamente interconnesso. Olistico (da Olos = Intero) è infatti un modo di concepire la realtà, l’essere umano e la vita intera all’interno di un unico modello esistenziale, unitario ed organico.
Per noi, l’ausilio delle pratiche di Respiro Consapevole costituisce non solo una grande differenza rispetto ad altre metodologie, ma una risorsa fondamentale per sostenere i nostri clienti in un percorso di reale trasformazione.
Il Respiro Consapevole Integrale® infatti favorisce un potente sostegno energetico con notevoli benefici, non solo a livello di salute fisica, ma anche di aumento dell’energia creativa e dell’equilibrio emozionale e mentale. Grazie allo scioglimento dei blocchi energetico-emotivi accumulati nelle esperienze frustranti vissute in passato, è possibile ristabilire uno stato armonioso di chiarezza e libertà interiore.
La nostra visione del Counseling Integrale® si ispira al principio che:
“il bisogno di terapia si rende necessario là dove ha fallito l’educazione”
che, a nostro avviso, è rappresentata dall’educazione alla conoscenza di sé e alle proprie dinamiche emotive, spesso totalmente assente dai piani formativi della pubblica istruzione.
Il Counseling Integrale® si differenzia dalle formazioni di matrice solamente psicologica perché, oltre che offrire al Cliente uno spazio di ascolto empatico in merito alle sue tematiche, intende sostenere il suo sviluppo di consapevolezza e conoscenza di sé, offrendogli un efficace percorso di educazione e sviluppo personale.
E questo è anche quello che accade con i nostri allievi che, al primo anno del percorso triennale, si dedicano principalmente alla conoscenza di sé, prima ancora di apprendere le tecniche di counseling con cui accompagnare i propri futuri clienti.
Questo è possibile grazie alla sintesi delle ricerche svolte da oltre trent’anni da un gruppo di ricercatori, precedentemente riuniti intorno al programma di “Rinasceutica Evolutiva”, i cui frutti sono confluiti in un efficace sincretismo divenuto ora la metodica di base del Counseling Integrale®.
Pertanto la nostra proposta formativa è principalmente rivolta a coloro che intendono acquisire competenze professionali per accompagnare i clienti e nel contempo desiderano intraprendere un autentico viaggio verso la conoscenza di sé e del proprio “proposito esistenziale”, non soltanto in linea teorica, ma con un preciso percorso esplorativo basato sulla pratica esperienziale.
Un altro aspetto importante ed insostituibile del nostro approccio Integrale è portare l’attenzione al cosiddetto “senso esistenziale”, ovvero il riconoscimento dello scopo della vita di ciascuno di noi. Durante il primo anno di formazione, denominato “Il Risveglio del Daimon”, diamo particolare enfasi a questa tematica spesso ignorata, che già Platone (2.500 anni fa), aveva identificato come la spinta esistenziale a compiere il cammino di vita come un percorso di crescita spirituale, così come successivamente attualizzato da Carl Jung e James Hillman come il “fare anima”.
L’approccio integrale ad indirizzo olistico considera non soltanto l’aspetto psicologico del cliente, ma intende sostenerlo nell’integrazione di mente, corpo, emozioni e spirito, dove per spirito si intende lo sviluppo delle sue facoltà di coscienza e consapevolezza.
Tengo a precisare che non ci occupiamo di spiritualità in senso stretto, ovvero non abbiamo un indirizzo spirituale specifico da impartire, ma riteniamo che la crescita della consapevolezza sia di fatto la via ed anche il compimento di tutti gli approcci spirituali.
Negli anni abbiamo constatato che le persone con una particolare sensibilità spirituale trovano nel nostro percorso un affinamento della loro consapevolezza e risvegliano risorse interiori creative e comunicative a lungo sopite, mettendole poi al sevizio della loro realizzazione.
A cura del
Dir. Didattico di Accademia dell’Essere
– Scuola di Counseling Integrale® –
Alberto Mantovani
Vedi il programma di Formazione al Counseling Integrale®
Le tecniche di respiro praticate nel programma di Counseling Integrale® possono aiutare a sciogliere le convinzioni limitanti?
“Il Respiro ha il ruolo molto importante nella via dell’autorealizzazione poiché la respirazione è punto fondamentale. Da una parte c’è il corpo e dall’altra l’anima. Noi già esistiamo a livello fisico, ma quello a cui aspiriamo è di essere connessi al reame dell’anima. Ma prima che ciò sia compiuto, è necessario accedere alla dimensione del Prana attraverso il respiro. Solo allora è possibile entrare nel regno dello spirito.”
Osho
Il Respiro Consapevole Integrale® (Rebirthing/Breathwork) non è però soltanto una tecnica “fisica”, ma prevede lo sviluppo della consapevolezza come parte integrante del percorso di auto guarigione soggettiva. Tale principio può essere espresso nell’assunto: “la qualità della nostra vita dipende dalla qualità della nostra percezione e dalle conseguenti reazioni”.
In altri termini sono le nostre convinzioni ad influenzare il nostro pensiero e a determinare come percepiamo e di conseguenza viviamo la nostra realtà”.
In conclusione, la respirazione circolare e consapevole e la trasformazione dei pensieri autolimitanti e negativi in pensieri empatici e costruttivi, costituiscono una potente forma di auto-guarigione del proprio io, permettendo profonde trasformazioni personali e dunque importanti cambiamenti nella propria vita.
Tratto dal programma di formazione professionale al Counseling Integrale®
Vedi il programma di Formazione al Counseling Integrale® >>
Quale è la Visione Olistica del Counseling Integrale® in merito alle tecniche di respiro Consapevole?
“Un essere umano è parte di un tutto chiamato Universo, una parte limitata nel tempo e nello spazio.
Egli sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni, come qualche cosa di separato dal resto, in una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa illusione è una specie di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all’affetto delle poche persone che ci sono più vicine.
Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione allargando in centri concentrici la nostra compassione, abbracciando tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza.
La scienza senza la religione è zoppa.
La religione senza la scienza è cieca.”
Albert Einstein
Le tecniche di Rebirthing/Breathwork sono considerate le attività olistiche per eccellenza poiché favoriscono nel praticante l’integrazione consapevole dei quattro aspetti fondamentali della sua esistenza ovvero: corpo, mente, emozioni e spirito.
I benefici del Respiro Consapevole Integrale®
Le medicine tradizionali indiana e cinese considerano l’energia presente nell’etere (prana, chi, ki) quale fondamento supremo della vita e l’atto respiratorio come il modo più potente e diretto per accedere a quella riserva infinita di energia vitale, tanto da considerare il respiro come il miglior guaritore del corpo e della mente.
Purtroppo in occidente i benefici della delle pratiche di respirazione consapevole non sono altrettanto conosciute e considerate.
La pratica del Respiro Consapevole Integrale® costituisce di fatto una via di accesso diretto alla riserva di energia universale insita nell’aria e favorisce una spontanea rieducazione ad una respirazione più naturale, rilassata e consapevole.
Il Respiro Consapevole Integrale® è uno strumento di crescita personale molto efficace, idoneo a creare le condizioni di presenza a se stessi, necessarie per il superamento di disagi emotivi relazionali ed anche esistenziali.
La pratica regolare del Rebirthing/Breathwork permette di sviluppare attitudini e abilità cognitive trasformazionali in grado di sostenerci positivamente a quattro livelli.
Mentre inspiri, prenditi cura di te,
mentre espiri prenditi cura di tutti gli esseri viventi.
Dalai Lama
Tratto dal programma di formazione professionale al Counseling Integrale®
Perché nel Counseling Integrale® sono così importanti le tecniche di respiro consapevole?
Quali benefici possiamo aspettarci dalla pratica del RCI (Respiro Consapevole Integrale®)?
Ogni volta che inspirate, rinnovate ogni cellula del sangue. Ogni secondo le cellule del sangue sono rinnovate, piene di ossigeno. Perciò inspirando abbracciate tutte le cellule del corpo e abbracciate anche la sofferenza che è contenuta in ogni cellula del corpo.
È veramente una pratica d’amore. Perciò non sottovalutate la pratica del respiro consapevole. Può generare vita, può portare la guarigione al corpo e alla mente. Fisicamente, questa è un’ottima pratica. Ma anche psicologicamente è una cosa meravigliosa, perché sapete che state facendo la cosa migliore che potete fare in quel momento. La cosa migliore è essere voi stessi, inspirare ed espirare, e aiutare il corpo e la coscienza.
Quando avete seri problemi e non sapete quale sia la cosa giusta da fare, il respiro profondo, il respiro consapevole è la cosa giusta da fare, forse la cosa migliore da fare in quel preciso momento.
Thich Nhat Hanh
La pratica delle tecniche di Respiro Consapevole Integrale® (Rebirthing/Breathwork) appresa durante la formazione professionale al Counseling Integrale® favorisce un potente sostegno energetico con notevoli benefici non solo a livello di salute fisica, ma anche di aumento dell’energia creativa, dell’equilibrio emozionale e mentale.
La tecnica del Respiro Consapevole Integrale® (Rebirthing/Breathwork) permettere di sciogliere i blocchi energetico-emotivi accumulati nelle esperienze frustranti vissute in passato, fino a ristabilire uno stato armonioso di leggerezza e libertà interiore.
Attraverso questa tecnica il praticante attiva un processo naturale di liberazione energetica che produce un raffinamento della percezione e della consapevolezze di sé, presente e non coinvolta, oltre lo scenario della mente ordinaria, utile a favorire la rivisitazione delle proprie tematiche emotive; queste, una volta sperimentate nella dimensione intuitiva, favoriscono la ristrutturazione cognitiva del significato attribuito agli eventi che hanno influenzato negativamente la nostra vita, in modo da poterli così comprendere, accettare ed arricchire di un nuovo senso evolutivo.
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Per essere felice devi trovare il tuo Daimon!
Così esordisce il noto filosofo Umberto Galimberti in questa illuminante intervista.
Molti ci chiedono: il Counseling Integrale® può aiutarmi a scoprire il mio Daimon e lo scopo della mia vita?
È questa una delle domande che ci sentiamo spesso rivolgere durane i colloqui conoscitivi per l’ammissione al nuovo ciclo di formazione, quando illustriamo la tematica di fondo del primo anno che non a caso è intitolato “Il Risveglio del Daimon” essendo questo particolarmente focalizzato su questa tematica esistenziale.
Il nostro programma formativo al Counseling Integrale® è particolarmente allineato al visone di Galimberti ed è proprio per questo che prima di entrare nella formazione professionale specifica delle tecniche di counseling, proponiamo ai nostri allievi di intraprendere un percorso di consapevolezza di sé che include anche la tematica del “proposito esistenziale” ovvero lo scopo della nostra vita.
“Non dobbiamo lottare contro noi stessi, ma conoscere noi stessi…
La conoscenza è in sé trasformazione, mutamento dell’intera esistenza di una persona.
È come scavare nel terreno per trovare le radici e portarle alla luce”.
Osho
Il tema della Conoscenza di Sé è l’argomento principale di tutto il primo anno composto da 10 fine settimana a cadenza mensile e può essere anche frequentato da quelle persone che, pur non essendo interessate a ricevere una formazione professione in counseling, hanno un forte interesse ad intraprendere un percorso strutturato, progressivo ed omogeneo di crescita personale tale da favorire una maggior consapevolezza di Sé e delle proprie dinamiche emozionali, grazie ad una trasformazione delle convinzioni autolimitanti, giudizi e paragoni e finalizzata ad ottenere una maggior chiarezza mentale, libertà interiore ed anche il recupero della creatività e dell’energia vitale.
Approfondisci il tema del “Risveglio del Daimon” qui >>
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Il Counseling Integrale® può aiutarmi a comprendere le mie emozioni e ritrovare il mio equilibrio emotivo?
Conosci le 6 ferite emozionali?
Come riconoscerle e integrarle con il Counseling Integrale®
«…Le emozioni non sono il prodotto del cervello, ma sono espresse, sperimentate, registrate nell’intero sistema corpo-mente, tanto che il corpo può essere di fatto considerato la vera mente subconscia. Organi, tessuti, pelle, muscoli e ghiandole, possono registrare informazioni legate alle emozioni. Si può accedere a tali memorie in qualunque punto della rete di recettori attraverso una varietà di modi: tecniche corporee e di respirazione, meditazione e molte altre modalità psicosomatiche. Una
volta espresse ed integrate le emozioni, la naturale saggezza del corpo permetterà manifestarsi di processi di guarigione rigenerativi “
Candace Pert
Il modello originale delle “Sei ferite emozionali dell’animo umano” di Mantovani – Muraro – Vignali, è uno degli schemi didattici di riferimento per la formazione in Counseling Integrale®, ma viene già trattato durante le lezioni esperienziali del primo anno denominato “il Risveglio del Daimon” accessibile anche a quelle persone che pur non essendo interessate ad una formazione professionale in counseling desiderano intraprendere un percorso strutturato, progressivo ed omogeneo di crescita personale tale da favorire una maggior consapevolezza di Sé e delle proprie dinamiche emozionali, grazie ad una trasformazione delle convinzioni autolimitanti, giudizi e paragoni e finalizzata ad ottenere una maggior chiarezza mentale, libertà interiore ed anche il recupero della creatività e dell’energia vitale.
Il modello delle “Sei ferite emozionali dell’animo umano” poggia sulla comprensione che quando il bambino nasce è totalmente dipendente dalla presenza e dall’accudimento di un adulto. Questa condizione genera in lui una istintiva propensione a garantirsi la sopravvivenza sviluppando l’attitudine dell’attaccamento verso coloro che gli possono garantire il soddisfacimento dei propri bisogni primari di nutrimento, protezione, accudimento e affetto. Fin dalla prima infanzia la relazione con l’adulto costituirà per lui una garanzia di sostegno, crescita e sviluppo.
Come sappiamo però, in quel periodo della vita, possono accadere alcuni episodi che vengono percepiti dal bambino come minacciosi per la sua sicurezza e sopravvivenza, non solo a livello fisico, ma anche e soprattutto a livello relazionale ed emozionale. La sua più grande preoccupazione (in modo istintivo) è quella di perdere la connessione con l’adulto a cui attribuisce tutto il potere di garantirgli la sicurezza.
Le varie esperienze in cui il bambino percepisce una qualche minaccia e prova una particolare sofferenza psichica ed emozionale, provocano in lui un imprinting (una registrazione) che viene chiamata “ferita emozionale”. La diversa modalità con cui tale sofferenza viene percepita, dà luogo ad una specifica ferita emozionale.
Le ferite emozionali sono essenzialmente sei:
- rifiuto
- abbandono
- tradimento
- umiliazione
- ingiustizia
- indifferenza
Ogni ferita, a sua volta, è all’origine di un particolare meccanismo comportamentale di protezione, istintivo ed automatico, che ha lo scopo di evitare di rivivere quella stessa sofferenza e che si attiva, durante tutta la nostra vita, ogni qual volta accade un evento che percepiamo e interpretiamo con un significato analogo a quello delle prime registrazioni.
Nell’età adulta, questi meccanismi si rivelano però limitanti per l’individuo, facendogli percepire una sua irreale vulnerabilità e intrappolandolo, di conseguenza, in modalità relazionali ripetitive e vincolanti, che gli impediscono di maturare le sue piene potenzialità di adulto libero, consapevole e responsabile, in grado di relazionarsi con gli altri esseri umani in modo profondo ed autentico.
Estratto dal programma di formazione professionale in COUNSELING INTEGRALE®
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Le tecniche di Respiro Consapevole Integrale® possono aiutarmi a rinforzare il SISTEMA IMMUNITARIO?
“Respirare è un atto così naturale, così spontaneo, che poche persone si rendono realmente conto di respirare. Eppure, quanti benefici potrebbero trarre da una respirazione regolare cosciente! Benefici per la loro salute fisica, certo, ma non solo. La respirazione ha effetti anche sul cuore e sull’intelletto, e più in alto ancora, sull’anima e sullo spirito.
È infatti ancora dalla respirazione che dipende il funzionamento dei corpi sottili e dei centri spirituali, i chakra, come hanno insegnato da lungo tempo gli yogi indiani. La respirazione è una chiave.
Coloro che si esercitano a respirare coscientemente, ad armonizzarsi con i ritmi cosmici, entrano in comunicazione con entità sublimi e ne beneficiano del loro sapere e dei loro poteri”.
Omraam Mikhaël Aïvanhov
Questa una delle domande più frequenti che ci viene rivolta dalle persone interessate al percorso di crescita personale denominato “Il risveglio del Daimon” dove le tecniche di Respiro Consapevole sono considerate tra i principali strumenti di autosviluppo e riequilibrio energetico.
La risposta è: assolutamente SI, vediamola nel dettaglio.
Recentemente, le persone si sono accorte dell’importanza di avere una corretta respirazione.
Le tecniche di Respiro Consapevole Integrale®, oltre che propiziare la crescita della consapevolezza di sé, agiscono a vari livelli fisiologici favorendo il riequilibrio energetico e di conseguenza anche la fortificazione del sistema immunitario rendendoci così più immunoresistenti alle aggressioni virali.
Dal punto di vista della psicosomatica, i polmoni presiedono alla relazione ‘io e l’altro’ e al ritmo della vita. Rappresentano il collegamento con il mondo sottile, eterico, ma anche con quello interiore, intimo. L’azione simbolica del polmone può essere così descritta: ‘quando inspiro, porto il mondo dentro me; quando espiro, dono parte di me al mondo. L’esperienza che tutta la popolazione mondiale ha vissuto nel periodo di Lockdown ci ha portato a sperimentare l’isolamento relazionale e il distacco improvviso dalle attività produttive che erano parte integrante delle nostre giornate. Le relazioni e il ritmo della vita si sono improvvisamente bloccate creandoci notevoli disagi a vai livelli.
Concludendo possiamo affermare che le fondamenta del nostro benessere risiedono quindi nel respiro consapevole e nella pratica giornaliera. Imparare a focalizzare l’attenzione sul respiro ci porta ad acquietare la mente e contribuisce a regolare il battito del nostro cuore e riordinare la frequenza della onde cerebrali, creando una sensazione di presenza e forza e fiducia in se stessi.
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Le conferme della Scienza sui benefici del Respiro Consapevole e il SISTEMA IMMUNITARIO
Mentre inspiri, prenditi cura di te, mentre espiri prenditi cura di tutti gli esseri viventi.
Dalai Lama
Una recente ricerca scientifica condotta da ricercatori della Radboud University a Nijmegen, nei Paesi Bassi, (https://www.pnas.org/content/111/20/7379) ha rilevato che il sistema nervoso autonomo e il sistema immunitario possono essere influenzati volontariamente con una semplice tecnica di respirazione e meditazione, che riduce la produzione delle sostanze che stimolano i processi infiammatori e aumenta la secrezione delle sostanze antinfiammatorie.
A dimostrare questa possibilità, potenzialmente di grande aiuto ai pazienti affetti da patologie associate a stati infiammatori persistenti o da malattie autoimmuni e quanto è stato oggetto di pubblicazione della ricerca di Matthijs Kox e colleghi in merito all’osservazione delle pratiche di respiro consapevole applicate dall’atleta estremo Wim Hof durante il suo ultimo record di resistenza nell’acqua ghiacciata, che, grazie all’applicazione di una tecnica di respiro consapevole ha potuto resistere per due ore e 53 minuti. Applicando una tecnica di respirazione e meditazione da lui
sviluppata, Wim Hof è stato in grado di mantenere normale la propria temperatura corporea anche dopo un’ora di immersione senza vestiti in una vasca di ghiaccio, un tempo che normalmente sarebbe stata sufficiente a indurre un’ipotermia mortale.
In questo studio i ricercatori hanno scoperto che Wim Hof riusciva ad alterare volontariamente l’attività del suo sistema nervoso simpatico, che a sua volta influiva sul sistema immunitario attraverso l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.
La ricerca è stata poi estesa ad un gruppo di 24 volontari, metà dei quali ha seguito un training di circa 10 giorni sotto la supervisione dello stesso Wim Hof, mentre l’altra metà formava il gruppo di controllo. Successivamente, a tutti i soggetti è stata iniettata una tossina batterica per testare le risposte immunitarie.
Rispetto ai soggetti di controllo, nel sangue dei volontari addestrati da Wim Hof, sono stati riscontrati livelli più elevati di adrenalina e citochina anti-infiammatoria.
Sul piano clinico, è stato osservato un minor numero di sintomi di tipo “influenzale” in risposta alla tossina.
Questi risultati suggeriscono la possibilità di usare questa tecnica come terapia di supporto a malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide e le malattie infiammatorie intestinali, diminuendo così il ricorso ai farmaci, che non sono privi di effetti collaterali.
Attualmente possiamo facilmente ricondurre gli effetti benefici delle pratiche di Respiro Consapevole anche alla necessità di prevenzione e potenziamento del sistema immunitario.
Concludendo possiamo affermare che e fondamenta del nostro benessere risiedono quindi nel respiro consapevole e nella pratica giornaliera.
Imparare a focalizzare l’attenzione sul respiro ci porta ad acquietare la mente e contribuisce a regolare il battito del nostro cuore e riordinare la frequenza della onde cerebrali, creando una sensazione di presenza e forza e fiducia in se stessi.
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E’ possibile armonizzare i propri conflitti interiori con il Counseling integrale®?
“Gli uomini impazziscono perché non sanno che il conflitto è dentro di loro, e ciascuno addossa la colpa all’altro.
Se una metà dell’umanità è in torto, allora è in torto – per metà – ogni essere umano.
Ma non vede il conflitto presente nella propria anima, che è però la fonte della ventura esterna. Quando sei irritato contro tuo fratello, pensa allora che sei irritato contro il fratello che è in te, vale a dire contro ciò che in te è simile a tuo fratello. In quanto individuo tu sei parte dell’umanità e partecipi all’insieme dell’umanità, come se tu stesso fossi l’umanità intera. Se sopraffai e uccidi il prossimo che si avvicina a te, allora uccidi quell’uomo anche dentro di te, e tu hai assassinato una parte della tua vita. Lo spirito di questo morto ti seguirà, impedendoti di gioire della tua vita. Per continuare a vivere tu ha bisogno di essere intero.”
Carl Gustav Jung – dal libro rosso
Spesso, durante i colloqui di ammissione alla formazione professionale di Counseling Integrale® le persone, che magari hanno già fatto un bel po’ di “lavoro personale”, ci chiedono se è proprio necessario frequentare il primo anno che secondo i nostri programmi è dedicato alla crescita personale e al consolidamento dell’equilibrio energetico ed emozionale.
La nostra risposta è quasi sempre affermativa poiché, per poter essere realmente presenti e disponibili all’ascolto empatico del Cliente in qualsiasi relazione d’aiuto, è essenziale aver prima intrapreso un percorso di sensibilità e conoscenza di sé.
Come afferma il filosofo pedagogista austriaco Martin Buber: “Per poter andare verso l’altro occorre essere consapevoli di un punto di partenza. Occorre essere stati, essere, presso di sé“.
Di fatto, è fondamentale che la persona in formazione di counseling prima di imparare ad ascoltare gli altri, impari ad ascoltare sé stessa innanzitutto per il suo benessere interiore, ma anche per essere veramente disponibile verso l’altro senza venir troppo influenzata dall’intensità dell’emotività che spesso si muove nel cliente durante la sessione di counseling.
Prendendo ancora spunto da Martin Buber aggiungiamo che: Bisogna che l’uomo si renda conto che le situazioni conflittuali che l’oppongono agli altri sono solo conseguenze di situazioni conflittuali presenti nella sua anima, e che quindi deve sforzarsi di superare il proprio conflitto interiore per potersi così rivolgere ai suoi simili da uomo trasformato, pacificato, e allacciare con loro relazioni nuove, trasformate.
Pertanto è essenziale che, prima ancora di accompagnare qualcuno verso l’incontro con sé stesso siamo noi a farlo per primi nei nostri confronti. Solo così potremo sentire di aver ricevuto una adeguata formazione che ci permetterà di intraprendere serenamente una professione tanto entusiasmante quanto delicata.
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Eckart Tolle afferma: “La maggior parte della sofferenza umana è inutile”.
E’ veramente così anche nella visione del Counseling Integrale®?
“La maggior parte della sofferenza umana è inutile. Ce la infliggiamo da soli fino a quando, a nostra insaputa, si lascia che la mente prenda il controllo della nostra vita.
Il pensiero da solo, quando non è più connesso con il regno molto più vasto della consapevolezza, rapidamente diventa arido, folle, distruttivo. È la nostra mente a causare i nostri problemi, non le altre persone, non “il mondo esterno”. E’ la nostra mente, con il suo flusso di pensieri pressoché costante, che pensa al passato e si preoccupa del futuro. Noi commettiamo il grave errore di identificarci con la nostra mente, pensando che questa sia la nostra identità, mentre in realtà noi siamo esseri ben più grandi.”
Eckhart Tolle
All’inizio del nostro percorso del primo anno di formazione al counseling Integrale®, per le persone è alquanto difficile accettare la visione di Eckart Tolle perché in qualche modo toglie quell’alibi consolatorio che la nostra sofferenza sia colpa degli altri o delle circostanze ed anche toglie la speranza che se le cose cambieranno, allora sì, che potremo essere felici.
Questa comprensione richiede uno studio accurato di sé stessi e nel percorso “Il risveglio del Daimon” del primo anno, è nostra cura fornire agli allievi gli strumenti e le esercitazioni necessarie per prendere sempre più consapevolezza di questa realtà.
A volte, nelle pratiche di esplorazione di sé, incontriamo alcune resistenze a lasciare andare i vecchi schemi di pensiero che producono le nostre convinzioni limitanti e che alimentano le nostre emozioni più sofferenti. Arrivati a un certo punto del percorso però, quando avviene la comprensione che il senso dell’esperienza non sono “i fatti”, ma bensì “la nostra percezione dei fatti”, le persone provano un senso di liberazione ed anche di maggior responsabilità personale.
A questo punto inizia il vero e proprio cammino di crescita personale, quando non siamo più impigliati nel senso di colpa o della colpevolizzazione degli altri, ma ci prendiamo in mano la nostra vita ed iniziamo ad allinearla con il nostro Daimon, lo scopo esistenziale della nostra vita.
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Il Counseling Integrale® può aiutarmi a sviluppare maggior empatia nella mie relazioni?
“L’empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato dell’animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Empatia significa sentire dentro, ed è una capacità che fa parte dell’esperienza umana ed animale.
Si tratta di un forte legame interpersonale e di un potente mezzo di cambiamento.”
A volte il concetto di empatìa viene sottovalutato con un banale “mettersi nei panni dell’altro”, mentre invece significa andare non solo verso l’altro, ma anche portare costui nel nostro mondo interiore. L’ empatia pertanto è la capacità di un individuo di comprendere in modo risonante i pensieri e gli stati d’animo di un’altra persona.
L’empatia è dunque un processo: “essere con l’altro”.
Non a caso Martin Buber ci insegna: Per poter andare verso l’altro occorre essere consapevoli di un punto di partenza. Occorre essere stati, essere, presso di sé.
Pertanto, la formazione professionale al Counseling Integrale® è sicuramene di grande aiuto per color che desiderano sviluppare questa capacità.
Alcune persone pensano che l’empatia sia un talento naturale e che soltanto coloro che ne sono dotati possono avviarsi alla professione del Counselor.
Nella nostra trentennale esperienza di formazione , abbiamo constatato che è possibile sviluppare l’empatia con l’apprendimento delle tecniche di counseling e la loro pratica assidua così come viene svolta durante le nostre lezioni.
Ovviamente le persone dotate di maggior capacità empatica sono più favorite nell’apprendimento delle abilità di counseling, ma comprendere le dinamiche delle relazioni e dell’ascolto attivo si è dimostrato indispensabile anche per le persone naturalmente dotate.
Lo scopo della formazione professionale non è quello di aumentare direttamente questa abilità, ma ciò accade di conseguenza, quasi come un effetto benefico collaterale alla pratica di apprendimento.
Di di fatto, quando siamo maggiormente in ascolto di noi stessi è molto più facile entrare in relazione empatica con gli altri ed intuire che cosa si muove emotivamente in loro, talvolta al di là da ciò che esprimono verbalmente.
Questo ci permette di creare le condizioni favorevoli per un rapporto di reciproco riconoscimento e rispetto indispensabile per creare il terreno comune per l’insorgere di relazioni empatiche e costruttive.
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Accettazione o miglioramento; quale è la visione del Counseling Integrale®?
Cos’è il veleno?
– Tutto ciò che va oltre ciò di cui abbiamo bisogno è veleno. Può essere
potere, pigrizia, cibo, ego, ambizione, paura, rabbia, o qualsiasi altra
cosa …
Cos’è la paura?
– La non accettazione dell’incertezza. Se accettiamo l’incertezza,
diventa un’avventura.
Cos’è l’invidia?
– La non accettazione della beatitudine nell’altro. Se la accettiamo,
diventa ispirazione.
Cos’è la rabbia?
– La non accettazione di ciò che è al di fuori del nostro controllo. Se lo
accettiamo, diventa tolleranza.
Cos’è l’odio?
– La non accettazione delle persone così come sono. Se le accettiamo
incondizionatamente, allora diventa amore.
Gialal Rumi
Il tema dell’accettazione e/o del miglioramento di sé è un argomento alquanto dibattuto nei percorsi di crescita personale, compresa la formazione in Counseling Integrale®.
Ho scelto la poesia del grande mistico sufi Gialal Rumi per evidenziare le apparenti contraddizioni che questa tematica spesso solleva.
Di fatto, da più parti sentiamo decantare la bellezza dell’accettazione come un atto di arresa e disponibilità al presente, che apparentemente sembra andare in contraddizione con la corrente dell’empowerment personale, del “never give up” (non arrendersi mai) tipica delle formazioni di matrice anglosassone.
Anche nella nostra formazione al Counseling Integrale® tocchiamo spesso la tematica dell’accettazione e ancor più in profondità esploriamo l’atto più consapevole, intenzionale e creativo rappresentato dall’“accoglienza”.
Prima di discernere tra accettazione, accoglienza e/o miglioramento personale è il caso di prendere in considerazione il tema delle resistenze, ovvero di tutte quelle azioni ed atteggiamenti più o meno consapevoli che compiamo quotidianamente per evitare di incontrare la sofferenza.
Spesso, nelle sedute di Counseling Integrale®, emerge che le persone si affannano nei tentativi di cambiamento più per allontanarsi da una situazione di disagio che non per perseguire un reale percorso di crescita e manifestazione di sé. Il miglioramento pertanto non è promosso secondo la propria inclinazione esistenziale ma piuttosto “inseguito” con affanno e preoccupazione.
Il miglioramento è spesso inteso come una fuga dal presente, prodotto dal rifiuto di vedere le cose come stanno realmente.
Tutto ciò è spesso indice di una malcelata forma di “non accettazione di sé” che di conseguenza comporta nella persona uno sforzo emotivo eccessivo ed insoddisfacente.
La mancata accettazione di sé amplifica le tensioni interiori di disapprovazione e di autocritica, che di fatto costituiscono il maggior ostacolo ad una reale crescita interiore e miglioramento delle condizioni esteriori di vita.
Molto spesso assistiamo persone che tendono ad un miglioramento personale con un atteggiamento di ansia e tensione nei confronti degli obiettivi che si sono “imposti” di raggiungere e questo atteggiamento non fa altro che pregiudicare e compromettere le loro possibilità di successo e realizzazione.
Di fatto, la possibilità di attuare un reale miglioramento in qualche aspetto della nostra personalità e di riflesso della nostra vita può accadere solo se partiamo da una base di consapevole accettazione di sé, se non altro come punto da cui iniziare un percorso di trasformazione.
Far chiarezza su questo punto con un opportuno percorso di consapevolezza di sè permette di vivere molto più radicati e presenti e di conseguenza di aumentare le probabilità di riuscita delle proprie attività.
Art. di Alberto Mantovani dir. Did. Accademia dell’Essere
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